Tavolino
riservato a Fabio
Carta
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Nome:
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Fabio
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Cognome:
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Carta
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Nazionalità:
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Italiana
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Data
di nascita: |
25
luglio 1975 |
Interessi:
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Letteratura classica,
storia, fantascienza in ogni sua declinazione (libri, fumetti,
film, videogiochi) e, ovviamente, scrittura creativa.
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Note
biografiche:
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Laureato in Scienze
Politiche V.O. in indirizzo Storico-Politico presso l'università
Roma Tre; impiegato, marito e padre di due figli, che da sempre
tollerano pazientemente i suoi momenti di evasione nel remoto
spazio siderale, nei ritagli di tempo prosegue indefesso a
gettare pianeti, mostri ed eroi dalla tastiera sullo schermo
del suo pc, fantasticando sul giorno in cui potrà eleggere
la sua passione a professione. Arma Infero è il suo romanzo
d'esordio.
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L'Ospite
sul web:
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Il sito web:
http://www.inspireddp.net/portfolio/arma-infero/
La pagina Facebook:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100009130294266
La
sezione Google:
https://plus.google.com/u/0/103100812592930043718
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"E
mail" |
phabyosh@gmail.com |
Reperibilità
dei lavori:
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Informazioni
sulle opere di Fabio Carta sono reperibili presso i seguenti
collegamenti:
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Comunicazioni: |
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I
Caffè Culturali:
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"Chi
è Fabio Carta?". |
Fabio
Carta:
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"Sono
nato a Roma, città stupenda, dove la mia vita si svolge per
lo più in maniera serena ed ordinaria. Ho una moglie e due splendidi
figli che da sempre sostengono e spronano la mia vena da scrittore.
Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche con indirizzo storico.
Grazie a questo filone di studi, ho sviluppato un forte interesse
per l’evoluzione umana, la varietà di culture e le situazioni
che hanno portato ai grandi conflitti avvenuti nei secoli fra
i popoli.
Come molti della mia generazione ho subìto il fascino
del mondo fantasy ed in particolare della narrativa di fantascienza
pura e della space opera. La crescente passione per questi
generi, ha fatto nascere in me l’ispirazione e la voglia di
riversare tutte le mie idee e fantasie su carta che si sono
trasformate nel mondo di Arma Infero". |
I
Caffè Culturali:
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"Cosa
sono le parole per Fabio Carta?". |
Fabio
Carta:
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"Per
me le parole sono come i colori sulla tavolozza di un pittore.
Si può essere bravissimi ad immaginare racconti come a disegnare
opere d'arte ma, se non si ha una padronanza del lessico e del
vocabolario adeguata, vengono a mancare gli strumenti fondamentali
che permettono di trasmettere il proprio pensiero agli altri.
Così come il pittore necessita di una perfetta padronanza di
pennelli e colori per comunicare il significato delle sue opere,
per delineare e colorare ciò che altrimenti è destinato a rimanere
solo un'ombra". |
I
Caffè Culturali:
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"Cos'è
la fantascienza per Fabio Carta?". |
Fabio
Carta:
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"La
fantascienza è da sempre il crogiolo di ogni mio interesse,
l'ambito dove riverso le mie passioni, uno stimolo per le idee,
un contenitore intellettuale e il collante fondamentale delle
ispirazioni, che mi permette di fondere assieme tutte le mie
riflessioni quotidiane su tematiche complesse e leggere. Di
tutti i vari generi, categorie e universi creati, la fantascienza
è sicuramente quella che maggiormente riesce a dare sfogo al
mio estro creativo. E poi sognare come un bimbo di mondi lontani
popolati da mostri e cavalieri è...semplicemente divertente". |
I
Caffè Culturali:
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"Qual
è il suo rapporto con la scienza e cos'è la scienza
per Fabio Carta?". |
Fabio
Carta:
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"La
scienza è la mia personale magia, è lo strumento fantasy dei
miei mondi fantascientifici, con cui sogno di meraviglie impensabili
cercando però di rimanere coi piedi ben piantati nel prosaico
terreno della verosimiglianza. Come scrittore di sci-fi
la scienza ha per me un ruolo fondamentale, collocandosi come
il pilastro alla base delle mie idee, il filo principale di
tutte le trame e gli intrighi dei miei racconti. L’universo
di Arma Infero è l’esempio perfetto del mio rapporto
con la scienza, dove ogni mezzo o strumento tecnologico, per
quanto fantasmagorico, si basa su solidi principi scientifici
che gli conferiscono un senso di realtà e tangibilità; principi
che ho dovuto approfondire in lunghe ricerche e non senza difficoltà.
Ciò nonostante i risultati ottenuti mi hanno soddisfatto, perché
non c'è nulla di più magico di una scienza in grado di meravigliare.
Come quando un amico, dopo aver letto delle proprietà dell'iperdiamante,
mi chiese sprezzante: E questa idea assurda da dove ti è
venuta? Al che io dovetti spiegargli che non s'era trattata
di una mia invenzione e che, anzi, il nanorod esisteva già;
era solo scienza. Rimase a bocca aperta, meravigliato. Magia!". |
I
Caffè Culturali:
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"Di
cosa tratta Arma Infero?". |
Fabio
Carta:
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"Su
Muareb, un remoto pianeta anticamente colonizzato dall'uomo,
langue una civiltà che piange sulle ceneri e le macerie di un
devastante conflitto. Tra questi v'è Karan, vecchio e malato,
che narra in prima persona della sua gioventù, della sua amicizia
con colui che fu condottiero, martire e spietato boia in quella
guerra apocalittica. Arma Infero è la storia di quest'uomo leggendario,
Lakon. Emerso misteriosamente da un passato mitico e distorto,
piomba dal cielo, alieno ed estraneo, sulle terre della Falange,
il brutale popolo di Karan che lo accoglie e lo forma, facendolo
assurgere da preda di guerra a schiavo, da servo a tecnico di
guerra - ossia mastro di forgia - e infine a cavaliere
e guerriero sacro, in cerca di perdute reliquie insieme ai suoi
nuovi compagni d'arme. Ma questo viaggio tra calanchi e deserti,
in groppa agli zodion, gli arcani veicoli viventi delle milizie
coloniali, finisce per essere solo l'evento scatenante per quel
grande conflitto i cui eventi lui, il Mastro di Forgia, è destinato
a cavalcare, verso l'inevitabile distruzione che su tutto il
pianeta incombe.
È un romanzo perfetto per chi ama le grandi storie". |
I
Caffè Culturali:
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"Come
è nato Arma Infero?". |
Fabio
Carta:
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"Arma
Infero è nato di getto, dalla mia personale necessità di
metter ordine ad una moltitudine di pensieri ed idee che da
molto tempo turbinavano nella mia testa. Il mondo di Muareb
è sorto infatti dal desiderio di coniugare due tra le mie più
grandi passioni: i miei studi universitari in storia, sociologia
e geopolitica con i miei interessi più frivoli e ludici, ossia
film, videogiochi, fumetti e romanzi". |
I
Caffè Culturali:
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"Quali
sono i temi scientifici in Arma Infero e come sono stati
modulati dalla sua creatività ?". |
Fabio
Carta:
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"Grazie
per la domanda che, per la particolarità e l'importanza dei
temi trattati, mi impone di dilungarmi un poco.
I temi scientifici in ARMA INFERO sono essenzialmente
tre:
1) BIOWARE: c'è una componente biologica (altrimenti
detta Wetware in gergo cyberpunk) ove le tecnologie non
sono costruite ma coltivate e innestate persino prima della
nascita nel codice genetico stesso dei coloni; mi riferisco
alla corteccia cerebrale binaria, altrimenti nota su Muareb
col tristo nome di Nexus. Proprio sui pregiudizi legati a questa
tecnoloia costruirà la leggenda dei suoi misteriosi talenti
Lakon, il protagonista spregiudicato e scaltro del romanzo,
nella sua fulminante ascesa sociale.
2) HARDWARE: c'è poi la componente che potremo definire
hardware, ossia in primis il misterioso fulleren
delle fasce muscolari degli zodion, con la sua emolinfa quantistica
e il suo prodigioso sostentamento magnetoidrodinamico, con la
griglia di deflessione magnetica, le misteriose appendici dorsali;
nonchè le armi portatili dei cavalieri. Ci sono poi le strabilianti
tecnologie gordiane, esotiche e remote, dall'ascensore orbitale
noto come Torre del Cielo fino alle leggende sugli indistruttibili
scudi antiatomici di Gordia stessa, i neri bastioni energetici
della grande metropoli equatoriale. Un mondo intriso di scienza
e tecnologia, acciaio e bulloni, ove le condizioni climatiche,
storiche e sociali hanno portato alla creazione di un ambiente
umano che non può assolutamente prescindere dall'uso quotidiano
della scienza come mezzo di contrasto alle durissime condizioni
di vita.
3) SOFTWARE: schiacciata tra questi due elementi, tra
bioware e hardware, sta l'ultima componente, il software,
ovvero la società, la cultura, la politica e in generale l'idea
che l'umanità di Muareb s'è fatta di sé. Illusioni tramandate
da coloro che, protetti dalla durezza di cupole e armature,
si credono uomini pur nascendo in corpi geneticamente trasmutati.
Fragili gusci, biomasse umide progettate per vivere in ambienti
alieni; finti uomini interpreti di un software idealista
che li vede ingenui imitatori di antiche culture e subculture
terresti.
Nel rendere questa tripartizione dello scientismo dominante
su Muareb ho dovuto inevitabilmente ricorrere all'uso di diversi
tecnicismi, una scelta di stile che richiama i dettami del genere
hard sci-fi. Fantascienza hard, dunque; dura,
così come la concepiva Campbell - il maestro di Asimov, Van
Vogt e Heinlein, per intenderci - piena di dettagli tecnologici.
Secondo me questa è la fantascienza: non si può evocare un prodigio
tecnologico senza darne conto al lettore amante del genere,
razionalista e curioso per antonomasia, che brama dettagli e
spiegazioni! Perché sarebbe come volerne insultarne l'intelligenza
sbattendogli sotto il naso uno sciocco gioco di prestigio, quello
sì per definizione volto solo a meravigliare con la pretesa
di non svelare nessun segreto". |
I
Caffè Culturali:
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"Come
è vissuta, secondo Fabio Carta, la scienza e la tecnologia
dalla nostra società?." |
Fabio
Carta:
|
"Nella
nostra società, come in quella da me descritta di Arma Infero,
vige una dipendenza sistematica della civiltà dalla scienza
e dalla tecnologia che ne deriva; e questo a prescindere se
si voglia ammetterlo o meno. Qualsiasi sia l'opinione corrente,
infatti, la nostra vita quotidiana è di fatto impregnata dai
prodotti delle teorie scientifiche, così come su Muareb, l'arido
e ostile pianeta di Karan, la stessa sopravvivenza dell'uomo
in quell'ambiente naturalmente ostile non può prescindere dalla
componente artificiale, e quindi tecnologica. Quello che per
fortuna ci distingue dai coloni dei calanchi è il pensiero,
la forma mentale; poiché la nostra è, volenti o nolenti, razionalista
e quindi irreversibilmente scientifica. Noi che siamo
stati educati al metodo sperimentale e alla falsificabilità
delle tesi mai potremmo vivere la scienza con l'assurda reverenza
tradizionalista che connota l'ufficio di maniscalco di Karan,
sedicente scienziato". |
I
Caffè Culturali:
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"In
cosa consiste e da cosa dipende, secondo Fabio Carta, la crisi
del genere fantascientifico?." |
Fabio
Carta:
|
"Film,
telefilm, videogiochi e fumetti: praticamente tutto l’intero
settore dell’intrattenimento mondiale è impregnato e, punta
in maniera sempre crescente, al genere fantascientifico. Più
che di crisi, a questo punto, possiamo parlare di una vera trasmutazione
del genere che da settore di nicchia si espande sempre di
più alle masse. Ovviamente una massificazione di questo
tipo rischia di portare anche ad un appiattimento e standardizzazione
dei contenuti con un costante aumento di stereotipi e cliché
ma questo, presumo, sia lo scotto da pagare quando da subcultura
di nicchia si passa infine a cultura di massa". |
I
Caffè Culturali:
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"Quale
potrà essere l'evoluzione ed il ruolo della fantascienza
nel futuro della letteratura e delle altre discipline artistiche,
cognitive ed educative?." |
Fabio
Carta:
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"Oggigiorno
bisogna riconoscere alla fantascienza un ruolo intellettuale
non di secondo piano. A essa va infatti il merito di aver avvicinato
alle tematiche scientifiche, in un modo o nell'altro, chissà
quanti lettori, offrendo nozioni di scienza vera abilmente frammiste
a teorie e tecnologie prodotte da quella fantastica. Sono certo
che molti scienziati ed astrofisici hanno deciso, da ragazzi,
di intraprendere quei particolari percorsi di studi proprio
perché spinti dalle storie narrate nei romanzi di fantascienza.
Alla luce di ciò, forte anche della sua grande diffusione odierna
in ogni campo dell'intrattenimento multimediale, non posso che
presagire un futuro roseo per la fantascienza che, col suo sguardo
sempre volto futuro, potrà così continuare ad ispirarci e a
farci comprendere meglio il presente". |
I
Caffè Culturali:
|
"Cosa
prevede per il futuro Fabio Carta, autore?." |
Fabio
Carta:
|
"Mi
è sempre piaciuto creare storie, ovviamente di genere fantastico,
cosa che fino a questo momento avevo concretizzato solo nei
miei giochi di ruolo adolescenziali e in qualche racconto qua
e là. Ho sempre scritto per la semplice voglia di raccontare
e per la stesura iniziale di Arma Infero non è stato
differente. La storia narrata nell’opera Il Mastro di Forgia
è completa. L’universo di Arma Infero invece ha ancora
molte tematiche, riferimenti e contesti che possono essere approfonditi.
Al momento con il supporto del mio editore stiamo valutando
se e cosa approfondire. Ma state pur certi che c'è ancora molto
da dire, ancora molto da raccontare su Muareb". |
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